Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

“Abbiamo provato a costruire uno stato sociale rivolto al mondo giovanile, a dare ai giovani stabilmente alcuni punti di riferimento per conquistarsi l’autonomia. La nostra scommessa sta andando bene, risponde alle aspettative”. Queste le valutazioni del presidente della Regione Enrico Rossi sullo stato dell’arte del progetto Giovanisì. Oggi il presidente Rossi ha fatto il punto della situazione incontrando il gruppo dei nuovi tirocinanti (50 in tutto) che trascorreranno i prossimi sei mesi al lavoro nelle strutture delle Direzioni generali e dell’Avvocatura regionale.

“Con le iniziative del progetto Giovanisì su tirocini, servizio civile, contributi per l’affitto e sostegno alla creazione di nuove imprese anche agricole – ha proseguito il presidente – non pretendiamo certo di risolvere il problema del lavoro giovanile. Prima di tutto occorre, per riuscirci, una svolta in Europa, dove le oligarchie speculative hanno letteralmente “mangiato” migliaia di euro. Noi abbiamo comunque dato ai giovani un segnale di vicinanza, che mi auguro venga preso ad esempio anche dagli enti locali. Solo con i tirocini e il servizio civile ci poniamo l’obiettivo di offrire opportunità a circa 15.000 giovani l’anno.

Nel corso dell’incontro con i tirocinanti il presidente Rossi ha illustrato il secondo bando per il sostegno all’affitto, che presenta “maglie” più larghe del precedente, in termini di requisiti di residenza (2 anni invece di 5), di età (il requisito si riferisce a uno solo dei componenti il nucleo che richiede il contributo) e in termini di accesso (due finestre annuali di 3 mesi l’una). Anche per questo bando, come per il precedente, o sono attese un miliaio di richieste.

Comunicato stampa di Susanna Cressati, Toscana Notizie