Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Aumenta la sedentarietà, in Toscana come nel resto d’Italia. Tra i ragazzi, il fumo è un’abitudine ancora in crescita. Tra i bambini, è ancora scarso il consumo di frutta e verdura. Però riscuotono successo tutte quelle iniziative ideate per promuovere stili di vita sani, movimento, alimentazione corretta. Da anni la Regione Toscana ha deciso di investire molto su queste iniziative, mettendo in atto strategie che coinvolgono tanti settori (sanità, trasporti, agricoltura, sport, turismo, ecc.) e molti enti: Regione, Asl, Comuni, Società della Salute, scuole. E i risultati si cominciano a vedere. Tra chi partecipa alle iniziative, è calata la percentuale dei sedentari, l’abitudine al fumo, la predilezione per cibi poco salutari. “Dopo 10 anni – osserva l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – possiamo registrare una serie di trend epidemiologici positivi, che ci incoraggiano a continuare. Una politica efficace per la promozione di stili di vita salutari non deve accontentarsi di contemplare i successi conseguiti e deve studiare le cause degli insuccessi, mettere a punto nuove strategie e moltiplicare gli sforzi per invertire alcuni andamenti”.

I risultati di tutte le iniziative messe in atto dalla Regione nell’ambito del programma “Guadagnare salute” sono stati presentati oggi nel corso del convegno “Guadagnare salute in Toscana – Rendere facili le scelte salutari. Il sistema di sorveglianza sugli stili di vita: dai dati alle azioni“, che si è tenuto nell’auditorium Sant’Apollonia. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia li ha illustrati nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche Francesco Cipriani, direttore dell’Ars, Mariano Giacchi, responsabile del Creps, Centro interdipartimentale di ricerca educazione e promozione della salute dell’Università di Siena, e Donatella Lippi, docente di Storia della medicina all’Università di Firenze, nonché autrice del libro “A ‘regolo’ d’arte”, strumento didattico utilizzato dalla Regione per promuovere tra i ragazzi la conoscenza della stagionalità di frutta e verdura.

Secondo i dati dell’Oms, l’86% dei decessi e il 77% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie, disturbi muscoloscheletrici e dell’apparato gastrointestinale) che hanno in comune fattori di rischio modificabili, quali fumo, sovrappeso e obesità, alcol, sedentarietà. Oggi sono le malattie croniche, e non più quelle infettive a essere preponderanti: malattie per le quali non esiste una “vaccinazione”, ma che si possono prevenire attraverso stili di vita corretti. I fattori di rischio sono responsabili, da soli, del 60% della perdita di anni di vita in buona salute, in Europa e in Italia.

Purtroppo, i comportamenti salutari – sottolineano gli esperti riuniti al convegno – sono resi sempre più difficili dall’organizzazione e dal disegno urbano delle città, dall’automatizzazione, dai prezzi elevati degli alimenti più sani e dai condizionamenti del marketing. Ne consegue che i soggetti più esposti ai rischi sono quelli più vulnerabili: i bambini e le famiglie più povere.

Mangia sano. Tante le iniziative messe in atto dalla Regione in questi ultimi anni per promuovere, sia tra i bambini che tra gli adulti, un’alimentazione sana e corretta. Dal progetto “E… vai con la frutta”, per diffondere il consumo di frutta e verdura tra i ragazzi delle scuole primarie e secondarie, al “Pranzo sano fuori casa”, che coinvolge i ristoratori privati nella preparazione di pasti salutari per la pausa pranzo dei lavoratori.

Dall’indagine condotta dalla Regione Toscana nel 2010, nell’ambito del progetto “Okkio alla salute”, risulta che (secondo quanto riferito dai genitori) il 33,3% dei bambini toscani consuma la frutta 2-3 volte al giorno, il 35,6% una sola porzione al giorno, il 30% meno di una volta al giorno, o mai nell’intera settimana. Il consumo di frutta 2-3 volte al giorno è maggiore nei bambini di mamme con titolo di studio più elevato (43,3%), rispetto alle diplomate (32,9%) e alle mamme con titolo di studio basso (29,1%).

Quanto alla verdura, il 19,8% dei bambini la mangia 2-3 volte al giorno; il 32,1% una sola porzione al giorno. Quasi la metà, il 46,8% dei bambini, consuma verdura meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Anche in questo caso, il consumo di verdura 2-3 volte al giorno è maggiore nei bambini di mamme con titolo di studio più elevato (26,3%), rispetto alle diplomate (21,3%) e alle mamme con titolo di studio basso (17,7%).

Diamoci una mossa! L’attività fisica svolta con regolarità induce numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene una morte prematura. Il livello di attività fisica raccomandato nella popolazione adulta (18-69 anni) per ottenere benefici di salute è di almeno 30 minuti di attività moderata al giorno per almeno 5 giorni la settimana, oppure un’attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni. In Toscana, un intervistato su 3 nell’ambito del rapporto nazionale PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) 2010 può essere definito fisicamente attivo, il 39% parzialmente attivo, mentre quasi un terzo risulta completamente sedentario (28%). I dati toscani sono praticamente sovrapponibili alla media nazionale (33% attivi, 37% parzialmente attivi, 31% sedentari).

Ma dal 2007 al 2010, la prevalenza di sedentari è aumentata, tanto in Toscana (dal 24 al 28%) quanto a livello nazionale (dal 28 al 31%). E in Toscana l’aumento più marcato si osserva proprio nel 2010: dal 25 al 28% in un solo anno. Solo un intervistato su 3 riferisce di aver ricevuto da medici o operatori sanitari il consiglio di praticare attività fisica regolarmente. E metà delle persone parzialmente attive e un quinto dei sedentari percepiscono il proprio livello di attività fisica come sufficiente. La sedentarietà aumenta con l’aumentare dell’età ed è più frequente nelle donne, nelle persone con un grado di istruzione minore e molte difficoltà economiche.

Per educare i ragazzi a una vita sana e a una corretta pratica del movimento, il progetto regionale “Ragazzinsieme” da alcuni anni offre ai giovani l’opportunità di vivere esperienze educative sugli stili di vita in luoghi di particolare interesse naturalistico. Questa esperienza è stata monitorata e valutata e i risultati sono incoraggianti. L’analisi dei dati ha fatto rilevare un incremento delle attività di moto: i “sedentari” si sono ridotti da 1 su 3 a 1 su 4, e i ragazzi che si muovono per più di 6 ore alla settimana sono saliti dal 65 al 75%.

Stretching in classe. Da qualche mese, i bambini delle elementari, i ragazzi delle medie e i loro insegnanti di alcune scuole di Pistoia, Prato e Empoli fanno 10 minuti di stretching in aula, tra una lezione e l’altra. Un’attività prevista dal progetto regionale “Stretching in classe”, finalizzato a contrastare gli effetti della sedentarietà e richiamare l’attenzione sull’importanza dell’attività fisica e del movimento per favorire il benessere tra gli studenti. Naturalmente, lo stretching non è in alternativa, ma in aggiunta all’ora di ginnastica. Gli esercizi di ginnastica proposti (illustrati da un poster appeso in aula e guidati a turno dai ragazzi) puntano a ridurre i problemi dovuti a una prolungata posizione, spesso scorrretta, nei banchi, e sono praticabili da ogni bambino indipendentemente dalle sue qualità atletiche.

“Scuola libera dal fumo”. Dal 9 gennaio di quest’anno, l’istituto comprensivo Sandro Pertini di Vernio, in provincia di Prato, è diventato una “scuola libera dal fumo”, dotandosi di un regolamento interno che ha esteso il divieto di fumo anche agli spazi esterni alla scuola. Un passo ulteriore di un percorso educativo di prevenzione del fumo che la scuola sta realizzando da anni in collaborazione con la Asl 4 di Prato, e che ha coinvolto l’intera comunità dei comuni di Vernio e Cantagallo. I ragazzi hanno partecipato anche ad un concorso per la progettazione della targa “Scuola libera dal fumo” da affiggere sul cancello dell’istituto.

Importanti studi scentifici affermano che se un adolescente sceglie di essere libero dal fumo, probabilmente non fumerà mai, e che invece iniziare a fumare in giovane età rende più vulnerabili alla dipendenza. Il fumo precoce, inoltre, è un possibile predittore di problemi alcolcorrelati e di consumo di sostanze illecite.

Dallo studio Edit 2011 presentato in Regione nel dicembre scorso, emerge che tra i ragazzi il fumo è un’abitudine ancora in crescita. La proporzione di studenti che ha provato a fumare resta invariata (65%) rispetto alla prima rilevazione del 2005, mentre aumenta la proporzione di coloro che sviluppano una vera e propria abitudine (19,2% nel 2005; 24,1% nel 2011). Le tre edizioni Edit confermano che le femmine superano i propri coetanei, sia nei consumi regolari che in quelli occasionali: il 25, 7% delle studentesse fuma regolarmente, e il 15,3% lo fa occasionalmente, contro, rispettivamente, il 22,6% e il 12,7% degli studenti maschi. Senza distinzione di genere, 15 anni è l’età in cui i ragazzi cominicano a fumare con regolarità. Il 42% dei maschi e il 30% delle femmine fumano più di 10 sigarette al giorno, mentre nel 2005 questi consumi si attestavano rispettivamente su proporzioni del 32,9% e 25,4%.

A ‘regolo’ d’arte. Al mercato e in cucina: stagioni e salute nel piatto”. E’ un libro piccolo e colorato, con un ritratto arcimboldesco in copertina e disegni di frutta animata e allegra, il grande supporto didattico all’interno del progetto toscano “E vai con la frutta”. Edito da Polistampa, ideazione, testi, ricette e coordinamento editoriale sono di Donatella Lippi, i disegni di Nicoletta Murru. Il ‘regolo’ del titolo è un disco di cartone (tipo disco orario, per intendersi), che mese per mese indica la stagionalità di frutta e verdura. Inutile, per esempio, intestardirsi a voler mangiare melanzane e pomodori in pieno inverno: dicembre è il mese di cardi, porri, cavolo, rape e spinaci. Albicocche, pesche e ciliege si trovano a giugno, mentre i frutti dell’autunno sono castagne, diosperi e noci. E così via, di mese in mese, per educare i bambini (e attraverso di loro, anche i genitori) a seguire la stagionalità di frutta e verdura. Anche il libro, 77 pagine con testi, disegni, giochi e cruciverba, è articolato sui 12 mesi: per ognuno dei quali viene scelto un ortaggio o un frutto, con ricette, favole e giochi. Un metodo ludico e formativo insieme, che permette ai ragazzi di collocare anche dal punto di vista geografico, oltre che temporale, i singoli alimenti.

 

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 Comunicato stampa di Lucia Zambelli, Toscana Notizie

 

 

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