Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Tirocini “doc” anche nelle Università e nelle Scuole di alta formazione della Toscana. Lo prevede un protocollo firmato questa mattina a Firenze, in Palazzo Strozzi Sacrati, dal presidente Enrico Rossi e dai rettori delle tre Università toscane (Firenze, Pisa, Siena) con i rettori delle altre cinque Scuole (Normale Superiore di Pisa, Sant’Anna di Pisa, IMT di Lucca, Università per Stranieri di Siena, SUM di Firenze).

A distanza di quattro mesi da un analogo accordo – sottoscritto il 14 ottobre 2011 – e dopo l’entrata in vigore di una nuova legge regionale che modifica le norme sui tirocini realizzati presso soggetti pubblici e privati nel territorio toscano, il nuovo testo consolida la collaborazione già avviata fra Regione e sistema universitario per quanto concerne i tirocini promossi dagli atenei toscani. Previsti anche contributi regionali.

L’accordo parte da una risoluzione del Parlamento Europeo (6 luglio 2010) che invita gli Stati membri “ad affrontare ed eliminare lo sfruttamento dei giovani da parte dei datori di lavoro che sembrano utilizzare il tirocinio e l’apprendistato per sostituire l’impiego regolare”. Regione Toscana, come noto, si è dotata di un progetto speciale (il “Giovanisì“) che contiene anche interventi finalizzati proprio ad eliminare “l’uso distorto” dei tirocini, garantendo i diritti dei tirocinanti e assicurando anche contributi regionali nel caso di corresponsione, al tirocinante, di una borsa di studio a titolo di rimborso spese.

Il protocollo sottoscritto stamani con i rettori aggiorna il testo precedente alle novità introdotte con la recente legge 3/2012. Tra i punti salienti della legge, l’obbligo al rimborso forfettario per tutti i tirocini.

“Confermata – ha detto Enrico Rossi – la buona salute di Giovanisì“. Con questo progetto speciale, sono già stati arrivati oltre 1.200 tirocini di qualità e retribuiti; hanno aderito oltre 700 aziende (su www.giovanisi.it il data base a disposizione dei giovani toscani); 115, a oggi, le richieste di giovani desiderosi di “fare impresa” con oltre 8,5 milioni di finanziamenti attesi (Firenze e Livorno le province con più richieste); 60 le pratiche già avviate per “fare impresa” in agricoltura (il bando è aperto fino a tutto marzo).

A questo devono sommarsi i mille giovani che stanno per avviare una esperienza di servizio civile aggiungendosi agli altrettanti già all’opera in tutta la Toscana (terzo settore, cultura, ambiente, enti pubblici) e gli oltre duemila giovani che hanno chiesto un contributo per l’affitto (gli uffici della Regione sono impegnati nell’istruttoria delle domande e in nuove opportunità per facilitare l’uscita dei giovani dal nucleo familiare di origine).

 

Comunicato stampa di Mauro Banchini, Toscana Notizie