Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

“Noi figli di Eichmann?”, Le iniziative toscane per il “Giorno della Memoria 2012″ trovano conclusione al Nelson Mandelaforum (viale Paoli, Firenze) nella mattina di domani 26 gennaio 2012.

Alle ore 9:30 – con i saluti istituzionali di Matteo Renzi, Andrea Pieroni ed Enrico Rossi, organizzatori dell’evento come sindaco di Firenze, presidente Unione Province Toscane, presidente Regione Toscana – si apre il meeting con qualche migliaio di studenti in arrivo dalle scuole superiori dell’intera regione.

Molto denso il programma che prevede – entro le ore 13:00 – cinque distinti “blocchi”. Si inizia con la voce dei testimoni: Bruno Shlomo (unico sopravvissuto italiano nei Sonderkommando, Andra e Tatiana Bucci (deportate a Auschwitz all’età di 4 e 6 anni), Marcello Martini (deportato a Mauthausen), Antonio Ceseri (sopravvissuto alla strage di soldati italiani di Treuenbrietzen).

Segue (11:30) l’intervento di Helga Schneider (scrittrice, abbandonata a 4 anni dalla madre che andò via per fare la guardiana nei lager di Hitler).

Nel blocco successivo (11:45) vengono raccontate due storie di “persone giuste”: Andrea Bartali ricorda il padre Gino, staffetta della speranza, che salvò la vita a centinaia di ebrei fra Toscana e Umbria. Segue un pastore anglicano, padre Michael Lapsley, perseguitato dal governo razzista di Pretoria per il suo impegno contro l’Apartheid.

Alle 12:15 interviene lo scrittore Abraham Yehoshua e dopo mezzora chiusura con l’orchestra di Enrico Fink e con il gruppo multietnico Gen Verde: musiche e danze ispirate al dialogo tra i popoli e le culture.

Alle Murate di Firenze resta aperta, fino al 18 febbraio 2012, la mostra storico-documentaria a 50 anni dal processo contro Adolf Eichmann, il criminale nazista messo a morte nel maggio 1962 nel cui nome gli studenti toscani sono invitati a riflettere: sullo sfondo di un pensiero di Primo Levi. “Non ci sono demoni, gli assassini di milioni di innocenti sono gente come noi, hanno il nostro viso, ci rassomigliano. Non hanno sangue diverso dal nostro – scriveva Levi nel 1981 – ma hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa: la strada dell’ossequio e del consenso, che è senza ritorno”.

Comunicato stampa di Mauro Banchini, Toscana Notizie

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