Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

“L’articolo 11 della manovra finanziaria ha interrotto un dialogo in corso a livello nazionale, che aveva visto il coinvolgimento delle parti sociali e delle Regioni. Il governo, nella legge sulla manovra finanziaria, ha messo limiti e vincoli all’attivazione dei tirocini formativi sui quali non possiamo che confermare un parere negativo, sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perchè si tratta di una competenza delle Regioni e nel merito perchè rischia di vanificare l’obiettivo di riportare questo strumento ad un corretto uso, cioè alle sue finalità formative e non di accesso sotto pagato al mercato del lavoro. E’ per questo che come Regione Toscana abbiamo annunciato che faremo ricorso alla Corte Costituzionale contro l’articolo della legge finanziaria, non appena sarà approvata”.

Così l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha commentato le ultime novità sulla vicenda, illustrando il preliminare della proposta di legge regionale sui tirocini formativi che la giunta si appresta a presentare a seguito della sperimentazione avviata da giugno all’interno del progetto Giovanisì.

Nel ribadire la volontà di procedere con il ricorso, l’assessore ha spiegato che la circolare  emanata qualche giorno fa dal ministero del lavoro non rimedia ai limiti messi dall’articolo 11 che avevano suscitato reazioni negative di tutte le Regioni. “Si è cercato di mettere delle toppe, salvaguardando ad esempio i tirocini attivati fino all’entrata in vigore della legge e che potranno così prescindere dalla norma che ne prevede l’attivazione solo per i neodiplomati. Anche l’estensione delle maglie ad altre tipologie, non basta a superare i limiti introdotti dalla legge. C’è poi un problema di natura giuridica che appare insormontabile, visto che una circolare non può contraddire quello che è sancito da una legge”.

La circolare è comunque all’esame degli uffici regionali che sono al lavoro per elaborare proposte da presentare nel caso si riapra il confronto a livello nazionale. “Il limite da introdurre potrebbe essere quello dell’età – dice Simoncini – e va bene anche limitare ad un solo tirocinio a persona per ciascun profilo professionale”.

La Regione Toscana, che è stata la prima a impegnarsi per correggere l’uso distorto dei tirocini, va dunque avanti sulla strada del ricorso. Una scelta condivisa dal consiglio regionale. “Sono soddisfatto – ha detto l’assessore – perchè è stato manifestato apprezzamento unanime per questa scelta, le finalità sono condivise, come pure la nostra decisione ricorrere alla Consulta. Condivisa anche la necessità di arrivare presto ad una norma regionale. Per questo ho preso l’impegno, per la giunta, a presentare quanto prima l’articolato in modo da consentirne l’approvazione in tempi rapidi”.  L’assessore aveva ricordato le novità principali della proposta di legge regionale, quali l’obbligo della borsa di studio per ogni tirocinio e la volontà di inserire la possibilità di finanziare anche i tirocini connessi all’avvio delle professioni.

La proposta di legge sarà una modifica alla legge regionale 32, il testo unico su istruzione, formazione e lavoro e recepirà la “Carta dei tirocini e degli stage di qualità nella Regione Toscana”, sottoscritta sperimentalmente con un protocollo d’intesa dalle parti sociali in aprile. Il provvedimento, che si inquadra nelle misure previste dal progetto Giovanisì, è stato reso operativo con un avviso pubblico, che ha consentito alle imprese di fare domanda per il contributo per i tirocini attivati a partire dal primo giugno. Un contributo alle aziende da parte della Regione è previsto anche nel caso di assunzione del tirocinante con un contratto a tempo indeterminato. La legge disciplinerà in maniera organica la materia rendendo obbligatoria la borsa di studio.

Comunicato stampa di Barbara Cremoncini, Toscana Notizie

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